sabato 12 luglio 2014

Metro B, passeggero muore a Termini colto da un malore. In stazione intanto c’è il delirio


Un passeggero è morto questo pomeriggio a Roma, forse a causa di un malore, all’interno di uno dei vagoni dei treni della linea B della metropolitana. Il servizio è rimasto interrotto tra le fermate San Paolo e Castro Pretorio dalle ore 18 alle ore 21 circa. In strada i soliti bus navetta stracolmi di gente.
Un nostro cronista si è trovato sul posto proprio nel momento in cui è avvenuto il fatto. Sono le 18.05. Stazioni aperte a Termini, ma i varchi in corrispondenza della metro B, vengono chiusi all’istante e tutti i passeggeri obbligati a scendere dai treni e a uscire dalle banchine. In direzione Rebibbia-Conca d’Oro c’è molta gente, ma nessuno sa quello che è successo, nessuno dice niente: “la metro non funziona”, ipotizza un passeggero italiano; “è chiuso”, si limita a dire il personale in banchina. Il cronista chiede deciso il motivo della chiusura. “C’è una persona morta”, risponde piccata e decisa una donna in servizio sulla tratta. Ma la maggior parte dei passeggeri sono stranieri. Inoltre dall’esterno continua ad arrivare altra gente, ignara del servizio interrotto, che si scontra con il resto dei passeggeri che sale dall’atrio della Linea A (che si trova due livelli più in basso). E’ il delirio. Ai tornelli d’ingresso, si assiste a scene degne del blog di “Roma fa schifo”. Uno degli addetti di stazione a una semplice richiesta di informazioni, risponde bestemmiando e imprecando davanti a tutti; ma non risponde alle domande. Gli stranieri rimangono senza parole. In superficie è ancora presto per far arrivare i Bus navetta: i più esperti prendono bus di linea per raggiungere la destinazione. Cosa che farà anche il nostro cronista. Sono le ore 18.35. Riprenderà la metropolitana alle ore 21.15, quando gli altoparlanti comunicano che il servizio sta tornando regolare sull’intera linea. Peccato che prenderà la Metro A in direzione Battistini. I cartelli dicono 4 minuti di attesa: ne passeranno un po’ di più. Ma è solo sabato sera e questa è un’altra storia

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