mercoledì 17 aprile 2013

Boston, continua la ricerca dei responsabili, ma si pensa a un “lupo solitario”


Sono rientrati in Italia i primi podisti italiani scampati all’attentato che promettono di tornare a correre “per ricordare le vittime”. Il cordoglio del giocatore del Sydney, Alessandro Del Piero.

Boston, i soccorsi dopo l'attentato
A due giorni dall’attentato di Boston, si continuano a contare le vittime, 3 morti e 176 feriti, di cui 17 molto gravi. A tredici persone è stato addiritura necessario ricorrere all’amputazione degli arti inferiori, dilaniati dalle esplosione. Continuano le ricerche dei possibili responsabili, ma secondo fonti riservate citate dalla CNN, ad agire potrebbe essere stato solamente una sola persona, un “lupo solitario” terrorista e ben organizzato.
Ad avallare una simile ipotesi il fatto che per l’innesco della bomba sarebbe stata impiegata una “miscela esplosiva improvvisata a combustione lenta”, ovvero sostanze comuni di facile reperibilità come il clorato di potassio misto a zucchero, oppure la cosiddetta “flash-powder”, un tipo di polvere pirica generalmente utilizzato per preparare petardi o fuochi di artificio.
Gli inquirenti intanto in queste ore hanno raccolto un congruo numero di frammenti metallici come chiodi senza testa o cuscinetti a sfera, resti di pentole a pressione, ma anche diversi brandelli di tessuto nero in nylon eventualmente di uno zaino nel quale erano state nascoste le bombe. Tutto il materiale è stato inviato all’FBI di Quantico, in Virginia, il quale cercherà di ricostruire interamente la dinamica dell’accaduto.
La polizia e i servizi di intelligenze hanno poi invitato tutte le persone che hanno foto o video del traguardo della maratona di Boston, a metterle a loro disposizione.
Sono rientrati a Roma, atterrando all’aeroporto di Fiumicino, i primi podisti italiani, ancora molto frastornati per l’accaduto e, contemporaneamente, pieni di rabbia. Ognuno di loro ha raccontato la sua esperienza da testimome oculare a poche centinaia di metri dal traguardo. Attraverso le loro parole è possibile percepire i brividi sulla loro pelle e le grida della gente. La maggior parte dei maratoneti italiani si considera miracolata. Tutti però si sentono “decisi a non arrendersi e tornare a correre per ricordare le vite spezzate e i tanti feriti in un giorno che doveva essere di festa”.
Cordoglio per l’attentato e condanna della violenza terroristica anche da parte di Alessandro Del Piero, ex capitano della Juventus, ora al Sydney, che sul suo sito internet ribadisce l’impegno a “continuare a correre”, abbracciando virtualmente “chi non c’e’ piu’, chi sta soffrendo, e chi sta lottando”

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