sabato 2 febbraio 2013

Università: altri tagli alle borse di studio


Se i dati sulla diminuzione delle nuove immatricolazioni all’università non fosse bastato, ecco in arrivo per tutti gli studenti anche il taglio delle borse di studio sia per i meritevoli, sia per i più bisognosi. Il portavoce dell’Unione degli Universitari Michele Orezzi, sostiene che il governo uscente intenderebbe approvare il decreto sul diritto allo studio, previsto dalla riforma Gelmini, con la possibilità che venga varato definitivamente dal ministero dell’istruzione. Se ne saprà sicuramente qualcosa di più lunedì prossimo quando lo schema del decreto verrà esaminato dal Consiglio nazionale degli studenti e giovedì 7 febbraio dalla conferenza stato-regioni. Secondo l’Unione degli Universitari questo decreto determinerebbe un calo di coloro che hanno diritto alla borsa di studio di circa il 45 per cento.
Questi dati si vanno ad aggiungere alla già critica situazione italiana dove lo stanziamento economico per il diritto allo studio oggi sarebbe poco più di 330 milioni di euro, molto poco rispetto per esempio alla Francia e alla Germania dove il contributo arriva a superare i due miliardi di euro ogni anno.
Il Ministero parla di un netto calo dei borsisti negli ultimi due anni accademici, secondo il quale, solo nel 2011/2012 erano circa 35mila studenti in meno tra gli aventi diritto.
Il decreto andrà quindi a ritoccare sia il merito, sia, la condizione economica. Per quest’ultima il reddito ISEE ( Indicatore della situazione economica equivalente), sarà differenziato regione per regione, mentre fino a oggi per tutti il limite era fissato a 20.124,71 euro.
Pur con lievi differenze (20 mila euro in Lombardia, 17.150 euro nel Lazio e 14.300 euro in Sicilia e Campania), la soglia è sicuramente più bassa rispetto a quella oggi prevista.Questo, sostiene l’Udu, porterebbe una buona fetta di studenti che prima erano idonei, a non poter più fruire del diritto allo studio. A rischio sono quindi i pendolari e i fuorisede.Se a questo si aggiunge la difficoltà a trovare un alloggio, i costi degli affitti con contratti “inesistenti”, i libri e le tasse universitarie, non è da escludere, fanno sapere dall’Udu, un ulteriore calo del numero degli iscritti o di coloro che vorrebbero scegliere un percorso di studio all’università.Una denuncia già presentata dal portavoce Orezzi, il quale definisce tutto questo un “vero e proprio scandalo”, poiché già oggi, e quindi prima ancora che il decreto venga approvato, “uno studente su quattro è idoneo ma non beneficiario di borsa di studio per mancanza di risorse

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