giovedì 24 gennaio 2013

In Giappone va a ruba
il “telefonino della infedeltà”

Un moderno telefonino

In una società tecnologica e multitasking dove siamo abituati a fare più cose nello stesso momento, dal telefonare, al mandare una mail, a inviare un sms, a prendere appunti sul proprio tablet, c’è chi, in Giappone, ha preferito fare un passo indietro per una “nobile causa”: nascondere le infedeltà.
I giapponesi infatti, al posto dei moderni smartphone e simili, preferiscono utilizzare telefoni cellulari leggermente meno aggiornati, i quali, grazie a dei particolari sistemi operativi, permetterebbero ai loro proprietari di nascondere eventuali relazioni extra-coniugali e tradimenti amorosi.

I telefonini, che sono in vendita solo in Giappone, vengono infatti chiamati “uwaki keitai”, “telefono dell’infedeltà”, e sembrerebbe che nella terra dei samurai vada proprio a ruba, a tal punto da essere rilanciato persino dal Wall Street Journal.
Tutto era partito da un’ondata di proteste per le caratteristiche di una applicazione per Android che non rispettava la privacy e lasciava tracciabilità e che ha portato il ministro dell’interno giapponese a intervenire per far modificare l’app.
Le caratteristiche del “telefono dell’infedeltà” sono descritte dal alcuni blogger giapponesi che nei loro siti ne consigliano l’acquisto a coloro che non sono in grado di avere una sola relazione.
Questo telefonino, prodotto dalla Fujitsu, permette di impostare un doppio profilo di privacy: attraverso una serie di impostazioni predefinite, creando da due a più opzioni di utilizzo. In pratica, si può lasciare tranquillamente il proprio telefonino incustodito, addirittura senza bloccarlo, poiché moglie o compagna non riuscirà mai a scoprire eventuali relazioni o segreti del partner, anche curiosando nella scheda del cellulare. Infatti, l’utente può relegare telefonate, sms, mail e foto di determinate persone (compresa quindi la propria amante), in un elenco invisibile a cui nessuno, tranne il legittimo proprietario digitando una password, potrà accedere. E se in un momento poco opportuno dovesse arrivare un messaggio da chi non si vuol far sapere che esiste, il telefonino – spiegano i blogger – avviserà solo il diretto interessato con un segno convenzionale, ad esempio una barra sull’iconcina della batteria. E qualcuno dei blogger racconta anche esperienze personali con questo telefonino.
Fa riflettere come un’impostazione del genere venga utilizzata solo per nascondere i tradimenti e non, piuttosto, per proteggere documenti privati e dati sensibili come password, estratti conto (dal momento che con il telefonino si può accedere anche ai conti della propria banca), foto personali, indirizzi, ecc.
In ogni caso sembrerebbe che la Fujitsu stia già pensando a implementare nei nuovi modelli, le impostazioni dell’ “uwaki keitai”. Passione per la tecnologia o per il tradimento?

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