«Ho sempre sostituito la paura di non farcela più con la speranza di farcela di nuovo». <Ascolta>
Questa frase che campeggia in apertura del suo sito internet sintetizza bene lo spirito con cui Giorgio Faletti affrontava la malattia che se lo è portato via oggi all’età di 63 anni ma anche lo spirito con cui aveva affrontato, reinventandosi più volte, la sua poliedrica carriera di attore, comico, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e infine di scrittore di enorme successo. Recentemente, con l’aggravarsi della malattia, Faletti aveva dovuto cancellare più di un impegno: sia una piccola tournee che la presentazione della canzone «Da casa mia si vede il mare», scritta per la sua amata Capoliveri ed eseguita per la prima volta domenica 18 maggio nel corso dello spettacolo inaugurale del teatro del paese dell’isola d’Elba. Si era scusato così dell’assenza: «»Cari amici, purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia.
Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore«. Nato ad Asti il 25 novembre 1950 – Torino, 4 luglio 2014), Faletti si è spento nella notte nel reparto di radioterapia delle Molinette di Torino. Laureato in giurisprudenza, Faletti – dopo la gavetta come cabarettista allo storico Derby di Milano – si fa conoscere dal grande pubblico nei primi anni ’80 grazie alla trasmissione cult di Antonio Ricci »Drive In«, dove sarà ricordato per la caratterizzazione della guardia giurata Vito Catozzo. Nel 1982 scrive soggetto e sceneggiatura di ‘Grunt!’, film comico di Andy Luotto in cui partecipa come attore. Dello stesso anno è la sceneggiatura per ‘Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesì, diretto da Mariano Laurenti. Nel 1988 fa parte del cast di Colletti bianchi per la regia di Bruno Contini, mentre nel 1994 recita in ‘Miracolo italianò di Enrico Oldoini. Nel 1998 è la volta di ‘Elvjs & Merilijn’, mentre nel 2002 prende parte al cast di ‘Tornare indietrò di Renzo Badolisani. Ritrova il grande pubblico nel 2005, grazie al ruolo del Professor Antonio Martinelli nel fortunatissimo ‘Notte prima degli esamì di Fausto Brizzi, poi nel 2007 Marco Martani gli affida la caratterizzazione di un losco criminale in ‘Cemento armatò. L’anno dopo è nel cast della commedia sci-fi Capitan Basilico, mentre nel 2009 a chiamarlo è Giuseppe Tornatore per il corale ‘Baarìà.
Nel corso degli anni, però, Faletti si è fatto strada anche in ambito musicale: nel 1990 pubblica il primo album da cantante, «Disperato ma non serio». Nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con «Rumba di tango» a fianco di Orietta Berti. Il vero successo arriva però due anni più tardi, nel 1994, quando proprio all’Ariston si classifica al secondo posto con «Signor tenente», brano parlato ispirato alle stragi di Capaci e via D’Amelio che in quell’edizione vince anche il premio della critica. Successivamente, l’album «Come un cartone animato» ottiene il disco di platino. Nel ’95 torna al Festival con «L’assurdo mestiere» e con «Giovane vecchio cuore», canzone cantata da Gigliola Cinquetti. Negli anni successivi scrive brani per Fiordaliso, Branduardi, Milva, Masini e Mina. Negli ultimi 15 anni, infine, Faletti si è dedicato al teatro e alla letteratura: il romanzo ‘Io uccidò, pubblicato nel 2002, vende più di 4 milioni di copie e, nel 2005, l’autore riceve in Quirinale il Premio De Sica per la letteratura. Scriverà poi ‘Nonsensè (2009) e ‘Da quando a orà (2012), autobiografia corredata da due Cd musicali, portata poi in scena con lo spettacolo «Nudo e crudo». Appassionato di corse automobilistiche (ha scritto per anni articoli per la rivista Autosprint), ha partecipato, come pilota, a due rally valevoli per il campionato del mondo FIA: il Rally di Sanremo del 1992 con una Lancia Delta Integrale Gr.A del Martini Racing (classificandosi 15º assoluto) e il Rally di Montecarlo del 1998 con una Fiat Cinquecento Sporting Gr.A (classificandosi 54º assoluto), avendo sempre come navigatore Giuseppe Cerri. Tra i suoi storici compagni di corse figura il chitarrista dei Pooh Dodi Battaglia. Era anche grande tifoso della Juventus, della Ducati e della Ferrari. <Ascolta>
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